MOSCA. Kristina, 19 anni, Angelina, 18 e Maria Khachaturyan, 17, sono tre sorelle che nel 2018 uccidono il padre Mikhail dopo anni di violenze e abusi sessuali.
Una sera l’uomo torna a casa e punisce le ragazze per aver lasciato l’appartamento sporco, spruzzando peperoncino allo spray sui loro visi. Kristina, che soffre di asma, sviene.
Così, quella notte le tre sorelle decidono di porre fine alla loro sofferenza e lo colpiscono nel sonno con un martello e un coltello, dopo aver spruzzato nei suoi occhi altrettanto spray al peperoncino.
Poi chiamano la polizia e un’ambulanza. Il corpo di Mikhail Khachaturyan viene trovato sui gradini di casa con decine di coltellate al petto e al collo.
La polizia arresta le giovani donne, che confessano di essere vittime di lunghi anni di soprusi fisici ed emotivi da parte del padre, e che quella notte hanno agito per autodifesa, perché il padre stava per colpirle di nuovo.
Inizialmente, movimenti e proteste vari sostengono l’innocenza delle ragazze e chiedono la liberazione, ma la scorsa estate il PM, Viktor Grin, riclassifica il caso e le accusa di omicidio premeditato.
Questo accade dopo che Naira Khachaturyan, zia delle ragazze, in un programma televisivo afferma che le sorelle hanno cospirato per uccidere il padre, perché Mikhail aveva intenzione di emigrare in Israele quando tutte le sue figlie fossero maggiorenni.
Sapevano di poter vivere come volevano se si fossero sbarazzate del padre. Volevano eliminarlo dalle loro vite.
Naira affermato pure che le indagini ufficiali non hanno rivelato alcuna prova di violenza sessuale contro le adolescenti. I test medici hanno dimostrato che due delle tre sono ancora vergini.
Arsen Khachaturyan, nipote di Mikhail, ha aggiunto:
Non c’è stato nessun tipo di violenza. Le ragazze hanno deciso di uccidere il padre, hanno cospirato contro di lui.
Secondo Arsen le ragazze hanno inscenato tutto, e una di loro avrebbe inflitto delle ferite alle altre due per incolpare il padre.
Il processo è iniziato venerdì 31 luglio per le due sorelle maggiorenni, Kristina e Angelina.
La più giovane, Maria, era minorenne al momento dell’omicidio e sarà processata in sede separata.
Dai messaggi ritrovati sul cellulare del padre sembra che l’uomo minacciasse di uccidere e violentare le ragazze e la loro madre.
Vi picchierò per tutto, vi ucciderò.
dice un messaggio di aprile 2018, accusandole di avere rapporti sessuali con un amico.
Siete prostitute e morirete come prostitute.
Le trascrizioni degli interrogatori descrivono anni di abusi mentali, fisici e sessuali.
Uno degli avvocati delle sorelle riferisce:
Pensiamo che non avessero altra scelta. Il padre ha spinto le ragazze alla disperazione, tutta la loro vita è stata un inferno continuo. Non possono essere paragonate a persone sane, calme ed equilibrate. Le ragazze hanno sviluppato gravi malattie mentali, tra cui la sindrome da abuso e il disturbo da stress post-traumatico. Questo è stato confermato da tutti gli esami del caso.
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