Aquile naziste sui cancelli di casa, pena pecuniaria per istigazione all’odio e negazionismo



AOSTA. Lo scorso mercoledì 7 luglio un giudice del tribunale di Aosta ha condannato un 57enne di Saint-Vincent per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

Nel 2018 Fabrizio Fournier aveva fatto installare, su due cancelli di accesso alla propria abitazione, un’aquila nazista e dei triangoli usati sulle divise degli internati nei lager.

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Inoltre, pubblicava su facebook dei video con contenuti negazionisti e li inviava anche via whatsapp, accompagnandoli con commenti come

le camere a gas sono delle bufale,

sono stati fatti passare per mostri persone che non lo erano come il grande Adolf Hitler.

Con gli amici si lamentava del fatto di essere nato il 27 gennaio, “Giorno della memoria”.

Il “Nazi” (appellativo con cui si fa chiamare) è stato condannato a 5.000 mila euro di multa. Il giudice ha inoltre stabilito i risarcimenti alle parti civili: 20 mila euro alla Comunità ebraica di Torino, 10 mila euro alla Regione Valle d’Aosta e 5 mila euro all’Anpi.

L’avvocato Tommaso Levi, del foro di Torino, che nel 2018 aveva presentato in procura ad Aosta un esposto per i presunti simboli nazisti e che assiste la comunità ebraica di Torino ha detto:

Si è affermato un principio che per noi è importante e cioè che si possono propagandare idee fondate sul razzismo anche attraverso il negazionismo della Shoah.

Il giudice, infatti, ha riconosciuto

l’aggravante del negazionismo

introdotta nello Stato italiano nel 2018 e per la quale

oggi si ha nei tribunali una prima applicazione chiara.

Il legale dell’Anpi ha dichiarato che in questa sentenza

il giudice afferma che l’utilizzo di questi simboli è reato.

L’avvocato difensore di Fournier ha detto:

La pena è particolarmente modesta perché è stato condannato solo alla pena pecuniaria, non a quella detentiva.

Faremo le nostre valutazioni una volta che saranno depositate le motivazioni.