Silfio: pianta estinta per ipersfruttamento… erotico

Un tempo, nell’antica Roma e Grecia, cresceva una pianta dalle proprietà miracolose: il Silfio. Quest’erba era particolarmente ricercata e apprezzata per il suo utilizzo versatile sia in cucina sia in ambito medico.

Scavando nell’archeologia gastronomica, ritroviamo una ricetta romana tramandataci da Apicio, autore latino vissuto tra il I secolo a.C e il I secolo d.C., che recita così:

Nel mortaio, sbriciolate pepe, cumino, coriandolo, radice di laser, ruta, inumidite con aceto, aggiungete datteri e il fondo del fenicottero brasato…

Radice di laser altro non è che il suo nome latino. I suoi gambi venivano cotti al forno, saltati in padella o lessati per essere consumati come se fosse una verdura, mentre le sue radici venivano mangiate fresche o con l’aceto. Dal fusto se ne estraeva un succo – particolare perché in pochi secondi passava dallo stato liquido a quello solido – con cui si preparavano salse e condimenti per la carne, specialmente la trippa, o che poteva essere grattugiato.

Se data da mangiare alle pecore, che ne andavano ghiotte, la loro carne diventava estremamente tenera e saporita; dal suo fiore si estraeva un profumo aromatico.

In ambito medico era un antidoto universale: era particolarmente indicato come digestivo, per curare i morsi di serpenti e cani, per le emorroidi, la gotta, l’impotenza maschile, la regolarizzazione del flusso mestruale, il tetano, la cataratta, l’epilessia e le verruche.

Ciliegina sulla torta: quest’erba era anche un contraccettivo super efficace. I nostri antenati amavano così tanto questo metodo anticoncezionale fino a causarne, molto probabilmente, l’estinzione per sfruttamento intensivo.

Mappa dell'Impero Romano intorno al I secolo a.C. In cui è delimitata in rosso la provincia della Cirenaica, un antico insediamento greco, che allora comprendeva anche l'isola di Creta

Il silfio non cresceva ovunque: la varietà più pregiata si trovava a Cirene, una colonia greca, e poi romana, nell’attuale Libia orientale. Tale fu l’importanza che acquistò, che l’immagine di questa pianta decorava il rovescio delle monete coniate a Cirene dalla fine del VI secolo a.C., consentendoci di vedere che aspetto avesse.

silfio moneta

 

Steli alti, fiori gialli e semi a forma di cuore dai quali, secondo alcuni studiosi, ebbe origine la sua associazione all’amore e al romanticismo.

Il Silfio, l'oro verde dell'antica Cirene | TerreIncognite Magazine

Secondo altre fonti storiche (tra cui Storia naturale di Plinio il Vecchio), la sua scomparsa sarebbe attribuibile al fatto che

i contadini di quelle terre pensano che sia più profittevole farci pascolare le pecore.

A memoria di questa generazione un unico stelo è stato trovato lì e venne mandato all’imperatore Nerone.

Un farmacologo dell’Università di Istanbul, Mahmut Miski, specializzato in farmacognosia, ritiene che una rara erba dai fiori gialli che cresce ai piedi del monte Hasan, in Cappadocia, potrebbe essere il silfio. Tuttavia, non ci sono al momento prove sufficienti per confermare questa ipotesi.

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