Avventura tragi-comica di una mamma ai tempi del Covid-19: “Oddio, mia figlia ha la febbre!!!”



Ci siamo, è arrivato il gran giorno: ricomincia la scuola.

Questa mattina, alzatami di buon’ora, vado a svegliare mia figlia che, con aria sonnolenta e per nulla entusiasta, mi dice di non stare bene.

Devo ammettere che il mio primo pensiero è:

Certo amore, hai solo un po’ di “scuolite”.

Dopo mesi di didattica online, pseudo interrogazioni  e lezioni seguite comodamente sdraiata sul divano c’era da aspettarselo.

Ok amore, misuriamo la febbre.

Rimango col termometro in mano che segna 38.6 gradi per almeno 60 secondi,  oltre alla preoccupazione per il suo stato di salute condita dalla mia immancabile paranoia.

sick child | Zikoko!

Oddio non ha mai avuto la febbre così alta, sarà meningite fulminante?

Si tratterà di una malattia rara e incurabile?

Nel mio cervello le sinapsi cominciano a correre all’impazzata scontrandosi fra di loro nel momento in cui realizzo che questo non è un anno come tutti gli altri, quest’anno insieme alla primavera è arrivato anche il Covid-19!!!

E adesso che faccio?

Quali procedure  prevede la normativa in questi casi?

La ragazzina  deve fare il tampone? Dove? Quando?

Io e la sorella, visto che siamo quotidianamente in contatto con lei, dobbiamo restare in isolamento fiduciario in attesa dell’esito del suo tampone?

Decido immediatamente di contattare il medico di base, lui sicuramente saprà illuminarmi ed indicarmi la giusta via. Purtroppo mi rendo subito conto che le mie aspettative erano troppo ottimiste, al mio fiume  di domande il medico risponde con un tono da cui trapela incertezza, dubbio e tanta voglia di chiudere la telefonata e prenotare un biglietto aereo per una destinazione lontana ed esotica.

 

Signora, mi scuso ma sinceramente non so cosa risponderle, nelle settimane scorse la normativa è stata modificata e siamo in attesa della nuova Circolare. Comunque stia tranquilla, le prescrivo dei medicinali per sua figlia , la inserisco nel portale della regione per prenotare il tampone e cerco di informarmi sulle nuove procedure.

Mentro aspetto la chiamata del medico, fiduciosa della sua vittoria, mi prendo cura  della mia bambina , ormai tredicenne e alta quasi come me, sentendomi notevolmente in colpa per aver dubitato delle sue parole.

Finalmente dopo un’oretta il dottore mi richiama, è riuscito nel suo intento, ora conosce la “Verità”.

Dalle sue parole capisco che non è stato facile, me lo immagino questo pover’uomo solo e disorientato nella giungla della burocrazia italiana, rimpallato da un reparto all’altro, in un labirinto di

Non so, non è di nostra competenza.

Provi a chiamare l’altro ufficio.

Probabilmente avrà avuto a che fare anche con qualche negazionista che gli avrà risposto  con disprezzo e saccenza

Ma il virus non esiste, è un complotto di Bill Gates e  Soros che in combutta con i marziani vogliono conquistare il pianeta Terra.

Il medico mi indica di recarmi presso l’ospedale Infantile dove prima visiteranno la ragazzina e poi le faranno il tampone.

Visto che la bambina è ancora febbricitante e non ho assolutamente voglia di fare un giro a vuoto, prima di uscire di casa contatto il centralino dell’ospedale per sapere quale reparto si occupa di fare i tamponi.

Mmm… signora, non saprei, aspetti che trasferisco la sua chiamata al Pronto Soccorso.

Buongiorno, qui è il Pronto Soccorso, il tampone? No, noi non eseguiamo tamponi, aspetti, le lascio il numero del Day Hospital, contatti direttamente loro.

Day Hospital,buongiorno, Cosaaa? No signora, le hanno dato un’informazione sbagliata!!!

A questo punto, la mia calma, la mia cordialità e il mio self control  cominciano a vacillare, la mia voce diventa più stridula e  assume un  tono chiaramente poco “friendly”.Questo cambio di atteggiamento scuote e fa tornare la memoria all’infermiera:

Ah sì, mi scusi, ha ragione, siamo noi del day Hospital che ce ne occupiamo, è da questa mattina che è di nostra competenza , me n’ero dimenticata e purtroppo non ci siamo ancora bene organizzati, comunque venga, la aspettiamo.

Tiro un sospiro di sollievo, preparo mia figlia e chiamo mia suocera che ci  accompagna  immediamente in ospedale , dove, nell’arco di 45 minuti viene visitata e sottoposta al tampone, il cui risultato sarà pronto entro massimo 24 ore.

La quarantena infinita di una bimba di 4 anni, prigioniera da mesi dei tamponi positivi - Open

Fino all’esito del tampone la ragazzina dovrà rimanere a casa, in isolamento fiduciario, per quanto riguarda i familiari/conviventi non è ancora chiaro se anche loro debbano restare in casa oppure no. Per quanto mi riguarda, visto che il risultato  sarà disponibile  entro 24 ore, ho deciso di restare presso il mio domicilio .

Care mamme e papà, quest’anno scolastico non sarà come gli altri, quindi preparatevi: armatevi di tanta pazienza perché non sarà semplice  soprattutto con l’arrivo della stagione delle influenze.

Ecco per voi uno schema riepilogativo  delle procedure da seguire:

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  • Misurate sempre la febbre a vostro figlio prima che esca per andare a scuola.
  • In caso di febbre contattate il pediatra o il medico della mutua che inserirà subito il bambino sul portale della regione per prenotare il tampone.
  • Avvisate il prima possibile la scuola.
  • Non appena ne sarà a conoscenza, il medico o il pediatra vi confermerà la data e il luogo dove il bambino sarà sottoposto a tampone.
  • Fino all’esito dell’esame vostro figlio non potrà uscire di casa, dovrà restare a casa in isolamento fiduciario.
  • Per quanto riguarda i familiari conviventi del bambino non è chiaro se anche loro devono restare nel proprio domicilio, siamo ancora in attesa di  direttive più chiare in merito.

In bocca al lupo e buon anno scolastico 2020/2021 a tutti.

Adua

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