I capricci sono normali in una determinata fase dell’infanzia di un bambino. Sono lo sfogo di sentimenti più grandi di loro, quali rabbia e delusione, che non riescono ancora a controllare e a comunicare attraverso le parole.
Il genitore si ritrova a dover gestire questa carica esplosiva, spesso molto estenuante, e ad aggiungere la sua situazione di ansia alla situazione di stress del bambino, risolvendo entrambe con un rimprovero o una punizione.
Da oggi pare che questo problema possa essere risolto con questo espediente: secondo la psicologia, basterebbe porre al bambino una semplice domanda: “Questo problema è grande, medio o piccolo?”
In questo modo il bambino si sente interpellato a dover analizzare il proprio comportamento e comprenderne l’insignificanza.
“Bisogna fargli capire che i problemi grandi sono quelli che non hanno soluzione, quelli medi richiedono una riflessione più attenta e quelli piccoli sono di immediata soluzione.”
Il bambino ha la capacità di valutare l’entità del problema e la possibilità o meno di trovare una soluzione.
Il compito del genitore è quello di lasciare al bambino il tempo di trovare il modo più opportuno di agire senza mettergli fretta, e quello di aiutare a realizzare la soluzione una volta che è stata individuata.
Questo metodo non solo risolve il capriccio, ma insegna al bambino un metodo che lo accompagnerà per tutta la vita.
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