Da dove arriva questa goduria? Parliamo della birra

Non ci sono questioni: la birra è la più grande invenzione nella storia dell’uomo.

Lo afferma Dave Berry, un famoso cantante inglese degli anni ’60, ma è un pensiero che accomuna una grande moltitudine di persone.

Si accompagna perfettamente a una bella pizza a tavola con la famiglia, o si può sorseggiarla bella ghiacciata dal boccale di vetro all’happy hour con gli amici.

È la bevanda più bevuta al mondo, ma la sua storia è altrettanto conosciuta?

Sicuramente ne sa qualcosa in più un collezionista privato statunitense che ieri si è aggiudicato all’asta una tavoletta di argilla risalente a 5000 anni fa per 175.000 dollari.

La tavoletta è stata ritrovata nella città di Uruk (odierno Iraq meridionale) e raffigura gli ingredienti della birra e il processo di produzione, dalla raccolta dei cereali fino all’imbottigliamento.

Il particolare della tavoletta è l’incisione nell’angolo in alto a sinistra. Secondo gli esperti, si tratterebbe della firma di una persona. Se così fosse, sarebbe la prima firma nella storia. Si ritiene che la tavoletta sia servita come ricevuta per una transazione avvenuta tra il produttore di birra e il fornitore.

Molto probabilmente i punti indicano la quantità di birra prodotta.

Gli Egizi facevano bere birra anche a bambini e neonati, mescolata con miele e acqua, in quanto la consideravano una bevanda medicamentosa. Era utile alle madri con poco latte. Serviva come salario per gli operai che costruivano le priamidi. I Sumeri la utilizzavano per accompagnare i defunti durante i funerali e per ingraziarsi le divinità.

Se vi sentite in colpa per aver bevuto un paio di birre, ora che avete terminato di leggere, questa sensazione vi passerà.

Piccola curiosità: la birra danese Ceres prende il nome dalla dea della fertilità e dell’agricoltura Cerere.