In via Cavour, in pieno centro storico, a Trento c’è un locale che si chiama Ibris, rinomato per le sue eccellenti focacce e pizze.
Nessun italiano entrerà nel tuo negozio
gli aveva detto qualcuno. Ma lui non si è mai scoraggiato ed è riuscito a realizzare il suo sogno.
Ibrahim Songne, 29 anni, è arrivato dal Burkina Faso a Trento appena 12enne. Qui si è iscritto all’Enaip, ottenendo l’attestato di auto-riparatore. Dopo la gavetta tra un’officina e il panificio-pasticceria Sosi, con i soldi risparmiati ha avviato la sua attività l’11 agosto 2018:
A forza di mangiare dolci mi sono appassionato al salato.
Da qui ho iniziato a provare nuovi impasti per focacce e pizze perché volevo trovare qualcosa che fosse digeribile.
La passione di Ibrahim, che dietro al bancone è aiutato dal fratello Issouf e dalla giovane Anila, è stata premiata da “50 Top Pizza” (la guida alle migliori pizzerie del mondo) guadagnandosi il 46° posto nella classifica delle 50 migliori pizzerie d’asporto e al taglio in Italia.
È anche l’unica pizzeria in tutto il Trentino ad essere entrata in questa classifica.
È in questi momenti che ripenso a cosa abbiamo passato per aprire e portare avanti il nostro sogno.
È in questi momenti che ripenso a quante persone stupende abbiamo conosciuto lavorando da dietro un bancone, ed è in questi momenti che, almeno per un po’, le parole dette tre anni fa non hanno peso.
Stando in pizzeria abbiamo conosciuto persone speciali che, anche se solo per pochi minuti, sono entrate nel nostro mondo e con cui abbiamo condiviso felicità, paure e idee.
Anche durante la pandemia questo locale si è distinto per l’adesione all’iniziativa “Pizza sospesa”, nata per garantire ai più bisognosi almeno un pasto caldo:
Mia mamma mi ha sempre insegnato a condividere quello che ho, così in questo periodo particolare ho pensato di fare la mia parte senza aspettare che intervenga lo Stato.
La focaccia che faccio è buona anche il giorno dopo.
Sarebbe stata uno spreco buttarla e ho pensato a chi si trova in difficoltà, a chi è senza soldi per prendersi da mangiare.
Ecco allora che con i pezzi di pizze e focaccia che ho avanzato in queste settimane sono riuscito ad aiutare tantissime persone, anche grazie alla collaborazione con alcune associazioni.
Purtroppo, con l’arrivo del coronavirus, Ibrahim ha dovuto temporaneamente sospendere i progetti di ampliamento:
Avevo messo da parte dei soldi ma purtroppo ora li ho dovuti usare per pagare i dipendenti e i fornitori.
Ma io spero ancora di ingrandirmi.
La crisi non ha fermato i miei sogni, le mie idee e i miei progetti.
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