Il film d’azione hollywoodiano Monster Hunter, un adattamento dell’omonima serie di videogiochi, è stato ritirato dalle sale cinematografiche in Cina pochi giorni dopo la sua uscita, a seguito della bufera che si è scatenata su Internet per un gioco di parole nella sceneggiatura che alcuni spettatori hanno definito razzista.
La scena controversa presenta l’attore e rapper asioamericano Jin Au-Yeung nei panni di un soldato che parla con un compagno mentre attraversano il deserto.
Jin indica le sue gambe e dice:
Che tipo di ginocchia sono queste? Cinesi.
La battuta originale si basa su un gioco di parole tra knees (ginocchia) e chi-nese/knees (cinese).
Lo sdegno sarebbe derivato da un collegamento fra queste parole e un’espressione offensiva che coinvolgeva il popolo orientale:
Chinese, Japanese, dirty knees, look at these
(Cinese, Giapponese, ginocchia sporche, guarda queste.)
Jin: Look at my knees! (Guarda le mie ginocchia)Compagno – What kind of knees are these? (Che tipo di ginocchia sono?)Jin: Chi-nese/knees! (Ginocchia-cinesi)
razzismo e umiliazione della Cina.
Non c’era assolutamente alcuna intenzione di discriminare, insultare o offendere in alcun modo il popolo cinese.Abbiamo ascoltato le preoccupazioni espresse dal pubblico cinese e rimosso la battuta che ha portato a questo malinteso involontario.
Sai Cosa c’è sotto le mie ginocchia? Oro.
C’è dell’oro sotto le ginocchia di un uomo
il che significa che qualcuno non si inginocchierà davanti agli altri.
CHINESE, JAPANESE, DIRTY KNEES, LOOK AT THESE
La canzoncina in rime viene mimata in modo da imitare la caratteristica forma a mandorla degli occhi orientali, tirandoli verso l’esterno, all’insù (per i Cinesi) e all’ingiù (per i Giapponesi); poi si indicano le ginocchia e, infine, si fa il gesto di tirare la maglia nei due punti all’altezza del seno (o addirittura sollevarla) per indicare (o scoprire) un “seno grosso”.
Varie ipotesi si affacciano sulla ricostruzione del suo significato primordiale.
Secondo l’ipotesi della sua origine culturale, le rime sarebbero il risultato di una pronuncia sbagliata della parola giapponese “knee knee”, cioè due ginocchia, che in realtà significherebbe “seno”. Il gesto del seno grande esprimerebbe lo stupore degli asiatici nel vedere per la prima volta le dimensioni del seno delle donne occidentali.
Il detto si sarebbe poi “evoluto” fino ad assumere una connotazione razzista: secondo alcuni, l’espressione “ginocchia sporche” deriverebbe dalla posizione in ginocchio assunta dai cinesi e giapponesi per pulire i pavimenti nelle case dei loro connazionali in America; secondo altri, indicherebbe il tipo di servizio reso dalle prostitute ai soldati americani durante la guerra del Vietnam.
La filastrocca appare sul grande schermo nella pellicola del 2005, The Devil’s Rejects.
Nella versione italiana “La Casa del Diavolo”, la cantilena è stata resa così:
Cinese, Giapponese, mutande scese, tette appese.
È poi la volta della sitcom animata statunitense “Family Guy” (I Griffin), dove in uno degli episodi il protagonista Peter Griffin lascia intendere di non riuscire a distinguere i cinesi dai giapponesi.
Lasciarsi sfuggire per una leggerezza gli incassi cinesi, in un momento di pandemia globale con moltissimi cinema chiusi a tempo indeterminato, sarebbe una notevole perdita considerando che la Cina è il secondo mercato cinematografico più grande del mondo dopo gli Stati Uniti al momento flagellati dal Covid-19.
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