Ganga Zumba e Zumbi, simbolo della resistenza nera alla schiavitù in Brasile




In Brasile, la tratta degli schiavi fu praticata tra il XVI secolo e il XIX secolo. Nell’arco di tre secoli, dal golfo del Benin e dal Sudan, partirono navi portoghesi con 5 milioni di africani utilizzati oltreoceano come mano d’opera forzata.

Ma dove c’era la schiavitù, c’era anche la resistenza. Ganga Zumba è ricordato dagli storici come il primo eroe e combattente per la libertà afrobrasiliana.

Sua madre era la principessa Aqualtune Ezgondidu Mahamud da Silva Santos, figlia del re del Congo, che fu sconfitta nella battaglia di Mbwila e catturata dai portoghesi.

Zumba e i suoi fratelli furono venduti alla piantagione di Santa Rita nello stato del Pernambuco, una colonia portoghese nel nordest del Brasile.

Ma Zumba, essendo di sangue reale, dopo alcuni anni si rifiutò di vivere in schiavitù e fuggì a Palmares con la sua famiglia. Qui avevano iniziato a rifugiarsi gli schiavi che fuggivano dalle piantagioni e dalle miniere e a raggrupparsi in comunità chiamate mocambos. Più mocambos formavano un quilombo, cioè un’unione, una confederazione di insediamenti.

Il Quilombo dos Palmares fu il più grande nucleo di resistenza per estensione e durata. Era il 1670: Zumba fu scelto come re di quest’alleanza e insignito del titolo di “Ganga Zumba” che significa “Grande Signore” in Kimbundu, una lingua bantu.

Grazie al suo leader, questo “stato libero”, composto da 30mila abitanti, 11 villaggi mocambos e 1500 case, aveva una giurisdizione propria e non esistevano poveri, perché il possesso della terra era collettivo e la divisione dei suoi prodotti era egualitaria.

I quilombos erano fondati in luoghi di difficile accesso. Dal 1602 al 1694, i portoghesi e gli olandesi intrapresero diverse spedizioni per distruggere Palmares. Nel 1678 Pedro de Almeida, governatore di Pernambuco, stanco del lungo conflitto, offrì libertà a tutti gli schiavi fuggitivi, a condizione che si sottomettessero alla corona portoghese. Ganga Zumba, ferito durante un attacco l’anno precedente, voleva accettare, ma suo nipote Zumbi rifiutò la proposta perché avrebbe favorito la continuità del regime di schiavitù. Fu così acclamato nuovo leader. Le lotte si protrassero mentre Ganga Zumba fu avvelenato dai seguaci di Zumbi.

Antônio Parreiras - Zumbi 2.jpg

Il 6 febbraio 1694 venne distrutta la capitale Macaco e Zumbi, ferito, riuscì a fuggire nella foresta e a nascondersi per più di un anno. Fu ucciso nella battaglia del 20 novembre 1695. Fu squartato e la sua testa esposta, come deterrente, fino alla completa decomposizione nella piazza pubblica di Recife.

Dal 2003, la data della sua morte è inclusa nel calendario nazionale come celebrazione della Giornata della coscienza nera.