Yaracuy, VENEZUELA. Glass Marcano è una studentessa di legge e lavora come commessa nella bottega di famiglia.
Poi, a settembre 2020 prende per la prima volta nella sua vita un aereo e vola in Francia per partecipare alla prima edizione del concorso La maestra, rivolto a direttrici d’orchestra e organizzato dall’Orchestra Mozart di Parigi e dalla Philharmonie.
Riesce a partecipare al concorso grazie ad un amico che le presta i 150 euro (pari a 180 dollari) dell’iscrizione.
Altrimenti non avrei potuto partecipare: da noi, mentre i prezzi continuano ad aumentare a fronte di uno stallo dei salari, lo stipendio medio è di due dollari e mezzo.
Un viaggio di fortuna. Prima l’idea di andare via terra sino a Bogotá, in Colombia perché il Venezuela chiude lo spazio aereo per via della pandemia. Poi arriva la possibilità di un volo umanitario: l’ambasciata francese e quella venezuelana si mobilitano e le trovano un posto su un aereo diretto a Madrid, con il quale il governo spagnolo sta rimpatriando i connazionali bloccati in Venezuela.
Ho passato due giorni senza dormire dalla partenza da casa all’arrivo a Parigi, dove sono stata subito catapultata sul podio.
In meno di una settimana la mia vita è completamente cambiata: un giorno ero a Yaracuy, in Venezuela, a vendere frutta nel negozio di famiglia insieme alla mia mamma, quarantotto ore dopo ero sul podio della Philharmonie di Parigi a dirigere un’orchestra.
Glass è la prima donna nera a salire su un podio in Francia.
La musicista, nata nel 1995, a quattro anni muove i suoi primi passi nei cori giovanili, a otto anni inizia lo studio del violino in Conservatorio.
Subito la pratica in orchestra grazie al progetto El Sistema, un modello didattico musicale gratuito, ideato e promosso da José Antonio Abreu, che dà la possibilità, soprattutto ai bambini provenienti da situazioni economiche e sociali disagiate, di fuggire dalla povertà del barrio (quartiere) e riscattarsi sul piano sociale e intellettuale.
Gladysmarli Del Valle Vadel Marcano (nome completo) affianca gli studi di direzione d’orchestra a quelli di giurisprudenza.
Nel 2018 viene nominata direttore dell’Orchestra Sinfonica giovanile del Conservatorio Simón Bolívar.
Ma ho sempre lavorato nel negozio di frutta di famiglia per aiutare la mia mamma.
Quando in negozio non c’era nessuno studiavo e mi esercitavo.
E capitava che quando entrava un cliente io lo accogliessi salutandolo con gesti come se stessi dirigendo un’orchestra.
Nel 2019, navigando in Internet, scopre il concorso La maestra:
Ho detto: Wow! Devo andarci! Poi ho dovuto fare i conti con il fatto di non avere i soldi per l’iscrizione, ma non mi sono arresa.
Ho chiamato amici e parenti per farmi aiutare a raccogliere la cifra necessaria, sono andata a lavorare per guadagnare qualcosa per poter comperare qualche vestito da mettere a Parigi al concorso.
Ma la pandemia blocca tutto e il concorso viene rimandato a settembre.
Nel frattempo Claire Gibault, direttrice dell’Orchestra Mozart di Parigi, guarda i video di Glass inviati per la preselezione:
Sono stata subita affascinata dalla sua energia e dal suo carisma.
Doveva a tutti i costi essere con noi.
Così mobilita le ambasciate, sommergendole di mail con cui chiede di aiutare la musicista a volare a Parigi.
Glass non vince il concorso, si ferma alle semifinali. Ma la giuria, visto il suo grande talento, le conferisce un premio speciale, una borsa di studio per il Conservatorio regionale di Parigi, mentre l’Orchestra Mozart le affida già alcuni concerti.
Pensavo che dopo il concorso sarei rientrata in Venezuela, ma sono felice di essere qui.
Non so quanto mi fermerò, ma per ora mi impegno nello studio.
E se sarà necessario lavorare in un ambito diverso dalla musica per pagarmi gli studi e per aiutare la mia famiglia lo farò anche qui, come ho sempre fatto in Venezuela.
Il ruolo di chi sta sul podio è quello di guidare un gruppo di persone musicalmente e spiritualmente.
L’ho imparato dal mio maestro che mi diceva sempre: sei un buon direttore quando sai ispirare l’orchestra.
La musica è sentimento, è energia.
E per trasmetterla non serve parlare.
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