Il lottatore di wrestling Navid Afkari Sangari ha ricevuto due condanne a morte dal tribunale iraniano per aver partecipato alle proteste contro le politiche economiche del governo.
Navid è accusato di aver formato un gruppo con l’intenzione di agire contro il governo, di aver ucciso un agente di sicurezza e di aver partecipato attivamente alle proteste a Kamerun e Shiraz nel 2018.
Oltre alle due condanne a morte, la sentenza prevede sei anni e mezzo di carcere e 74 frustate.
L’Agenzia di stampa attivista per i diritti umani (HRANA) ha pubblicato l’immagine di una lettera, scritta da Navid Afkari, in cui l’atleta accusa le autorità iraniane di averlo torturato brutalmente. Gli avrebbero coperto la testa con sacchetti di plastica e versato alcol nelle narici, per ottenere dichiarazioni false su cui costruire le accuse contro di lui.
La sentenza ha suscitato qualche preoccupazione a livello interrnazionale.
Sono tanti gli attivisti iraniani e americani che chiedono la revoca della condanna.
Secondo HRANA, le condanne a morte sono state confermate dalla Corte Suprema e la sua richiesta di appello è stata respinta, nonstante il fatto che le proteste a cui ha partecipato fossero pacifiche.
Anche i due fratelli di Navid si trovavano con lui alla protesta, ma non hanno ricevuto la sentenza di condanna a morte.
Qualcuno ha scritto:
Questo è ciò che fa lo Stato islamico dell’Iran, toglie il sorriso a una madre.
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