Martedì 25 novembre il parlamento della Scozia ha approvato la prima legge al mondo che prevede l’accesso gratuito agli assorbenti.
Il governo scozzese garantiva già assorbenti gratis nelle scuole e nelle università, ma con questa normativa tutti i prodotti per il ciclo saranno resi accessibili a tutte le donne che li richiedano.
La proposta di legge era stata presentata dalla parlamentare Monica Lennon per combattere la period poverty, cioè l’impossibilità di acquistare assorbenti perché non si hanno soldi a sufficienza per affrontare questa spesa.
Già dal 2018 le giovani non hanno più bisogno di saltare la scuola in quel periodo e non devono più ricorrere all’utilizzo di prodotti di circostanza come carta igienica o giornali, come ha dimostrato qualche sondaggio, e in due anni il diritto al libero e gratuito accesso ad assorbenti e tamponi è stato ampliato a tutte le persone di sesso femminile, al di là dell’età e dell’occupazione.

Lennon ha spiegato:
È un passo avanti importante verso la parità di genere.
Donne e ragazze vengono troppo spesso lasciate indietro nel processo politico.
Questa è un’opportunità per metterle davvero al primo posto e fare qualcosa di veramente innovativo per la parità di genere.
Il disegno di legge è stato pensato come inclusivo e tiene anche conto delle persone trangender, quindi di chiunque abbia le mestruazioni al di là dell’aspetto esteriore.
L’attuazione della nuova legge prevede che ciascuna delle 32 divisioni amministrative della Scozia avrà l’obbligo di fornire assorbenti gratuitamente
a chiunque ne abbia bisogno
e dovrà metterà a disposizione gli assorbenti anche in luoghi pubblici predefiniti, come farmacie, club giovanili e centri di aggregazione.
La decisione è arrivata a seguito di una grande campagna di mobilitazione di migliaia di donne scozzesi, che si è identificata con l’ Hashtag #FreeProductPeriod.
Intanto, in Italia ancora si discute di tampon tax, cioè l’IVA applicata su assorbenti, tamponi e coppette mestruali che attualmente ammonta al 22%. Nel dicembre 2019, con l’emendamento del decreto fiscale, l’IVA è stata abbattuta al 5% ma solo sui prodotti biodegradabili e compostabili, una decisione apparentemente più dettata da valutazioni ambientali e di sostenibilità che diretta a eliminare una disparità di genere.
Fa discutere ancora la disparità di tassazione tra beni femminili e quelli maschili.
Nel nostro Paese l’aliquota ordinaria sugli assorbenti, considerati un bene di lusso come i pannolini per neonati, è stata introdotta nel 1973 ed è cresciuta nel tempo dal 12 per cento fino alla quota odierna del 22 per cento.
Diverso il destino dei rasoi da barba, che sono considerati invece un bene primario con aliquota al 4 per cento.
In vari paesi del mondo la tassa sugli assorbenti è già stata abbassata o addirittura annullata. Il Canada, ad esempio, nel 2015 grazie alle oltre 74mila firme raccolte attraverso una petizione online, la tassa è stata eliminata del tutto. In Francia è stata abbassata dal 20 al 5 per cento. Anche in India è stata cancellata la tassa del 12%.
Per il momento, in Italia, la questione sembra essere caduta nel vuoto.
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