Chicago è la più grande città dell’Illinois, famosa per gli imponenti grattacieli, per il maggior numero di ponti mobili in tutti gli Stati Uniti (ben 45) e per essere la capitale del blues.
Ma Chicago non è sempre stata così.
L’area, dove ora sorge Chicago, era abitata dalla tribù indiana Potawatomi. Il nome Chicago deriva dalla parola indiana Shikaakwa, “porro selvatico”, per il forte odore portato dalla grande quantità di queste piante, che crescevano nelle vicine foreste.

Jean Baptiste Pointe Du Sable fu il primo residente di Chicago non appartenente a una tribù nativa. Nato nel 1745 a Santo Domingo, nel periodo coloniale francese, da padre bianco e madre ex-schiava, sposò una donna Potawatomi e si stabilì lungo il fiume, diventando, così, il fondatore di Chicago: qui costruì casa sua e una stazione commerciale di rifornimento per cacciatori, mercanti e taglialegna.
Nel 1800 vendette le sua proprietà a un cacciatore canadese che, a sua volta, le cedette a John Kinzie, un mercante newyorkese. Fu quest’ultimo ad essere celebrato dagli storici come fondatore della città di Chicago, un po’ perché i primi racconti storici della città furono scritti da amici suoi, un po’ per nasconderne le “origini nere”.
Fu solo nel 1968 che Du Sable ottenne il suo riconoscimento come fondatore della città di Chicago.
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