L’inseminazione delle nuvole, un “servizio” di pioggia on-demand



In diverse culture viene (o veniva) praticata una danza cerimoniale per provocare la pioggia. Sicuramente da bambini vi sarà capitato almeno una volta di invocare la pioggia con gli amici per giocare ai piccoli indiani d’America.

Ricordate la scena della famosa sitcom statunitense “How I met your mother” (E alla fine arriva mamma) in cui il protagonista Ted tenta di conquistare Robin e impara la danza della pioggia per impedire che Robin parta per una gita con il suo collega Sandy?

Nella nostra società postmoderna ci pensa la tecnologia a favorire o meno le precipitazioni, grazie a una tecnica di modificazione meteorologica chiamata cloud seeding, cioè inseminazione delle nuvole.

Il principio di semina viene ideato nel 1946 dal chimico americano Vincent Schaefer durante una scalata in montagna. Schaefer vuole escogitare un modo per indurre nevicate. Allora si chiude nel suo laboratorio e fa una serie di esperimenti. Scopre così che è possibile modificare la temperatura all’interno della nuvola con il ghiaccio secco.

Vincent Schaefer - Alchetron, The Free Social Encyclopedia

Il suo collega Bernard Vonnegut, dal canto suo, fa un’altra scoperta: lo ioduro d’argento modifica la struttura cristallina della nuvola.

Dall’unione di queste due menti si svolge il primo tentativo di alterare la conformazione fisico-chimica della nuvola, con un volo sopra i cieli di New York che provoca la prima nevicata artificiale.

In seguito agli ottimi risultati ottenuti, la prospettiva d’impiego di questa tecnica si estende nel resto del mondo. I vari governi iniziano a condurre programmi di ricerca nel tentativo di avere un controllo climatico.

Oggi esistono addirittura aziende che offrono servizi di modificazione meteorologica attraverso la tecnica dell’inseminazione. Gli agenti chimici “iniettati” da appositi aerei a una determinata altitudine interagiscono con la consistenza interna della nuvola. Il suo livello di umidità determinerà una nevicata, una pioggia e potrà addirittura prevenire o aumentarne la quantità.

Pioggia artificiale: la manipolazione delle nuvole contro incendi e siccità - DolceVita

La Cina è lo stato che fa più largo uso di questa strategia per agevolare l’agricoltura ma anche per liberare l’aria dall’inquinamento, come è accaduto in occasione delle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Chinese city picks through the debris after record rains kill 33 - France 24
Alluvione in Cina, luglio 2021

Negli Stati Uniti l’inseminazione delle nuvole è usata per incrementare le precipitazioni nelle zone colpite da grave siccità, per ridurre la dimensione dei chicchi di grandine e la nebbia negli aeroporti, per modificare l’intensità degli uragani.

In Russia, dopo il disastro di Černobyl, l’inseminazione si è resa indispensabile per rimuovere le particelle radioattive che erano dirette verso Mosca.

In India, la società americana Weather Modification Inc. sta conducendo degli esperimenti di semina in 12 distretti nello stato di Andhra Pradesh.

In Italia, l’operazione “Progetto Pioggia” è stata attuata in Puglia negli anni 1988-1994 per far fronte ad un periodo di elevata siccità, grazie alle competenze e alle tecnologie della compagnia israeliana EMS, una sussidiaria di Mekorot Water Company, Ltd.

Anche gli Emirati Arabi Uniti stanno investendo decine di milioni di euro per sviluppare questo tipo di tecniche e far precipitare più dei consueti 10 centimetri di pioggia all’anno.

La scorsa primavera, la nazione aveva testato l’utilizzo di droni per indurre la pioggia applicando scosse elettriche alle nuvole.

Purtroppo, laddove la mano dell’uomo tenta di manipolare i limiti della natura, non sempre si ottiene il successo sperato.

Il Centro meteorologico nazionale degli Emirati ha diffuso alcuni video delle piogge torrenziali artificiali che hanno colpito il paese nei giorni scorsi, rendendo impraticabili le strade, in seguito a un’ondata di caldo con temperature fino a 50 gradi.

Tuttavia, non ci sono ancora studi sufficienti per capire se le nuvole che sono state seminate si sarebbero comportate diversamente senza l’intervento umano.

Secondo quanto dichiarato da Omar Aly Azeedi, un esperto del Centro nazionale di meteorologia, il problema più grande è che non è possibile stabilire a priori quanta pioggia cadrà, quali saranno le possibilità di successo di un’operazione di inseminazione o quali nuvole produrranno più pioggia.

Per questo, oltre a finanziare vari progetti di cloud seeding, il governo sta anche investendo su diversi impianti e tecniche per preservare e trattare l’acqua piovana “naturale”.