Messina, popolo nato da un amore multiculturale che ha sconfitto il male: Marta e il moro Grifone



Ogni anno, il 13 e il 14 agosto, la città di Messina rivive la leggenda di Mata e Grifone, la quale unione, si narra, abbia dato origine agli abitanti della città, per loro natura, come i siciliani in genere, multietnici.

Due gigantesche statue di cartapesta, rappresentanti i due innamorati a cavallo, percorrono un’affascinante processione tra musica e balli popolari.

Gentedimare: 'U giganti e a gigantissa' :la leggenda di Mata e Grifone

Secondo la leggenda nel 964, Hassab Ibn-Hammar (Grifone) , gigante saraceno, raggiunse la città con l’intento di conquistarla sotto il suo dominio.

Seminó terrore e saccheggiò l’intera popolazione, fin quando scorse tra la folla Marta (in dialetto Mata), una donna cristiana voluttuosa e bellissima, e se ne innamorò.

Ma la fanciulla non poteva accettare la corte di un uomo così crudele, e il suo rifiuto altro non fece che inasprire l’ira di Grifone, così che le sue angherie divennero ancora più feroci.

Inutile fu il tentativo dei genitori di Mata, di sottrarre la ragazza alle attenzioni del gigante, nascondendola, il quale la trovò e la rapì nella speranza di farla sua.

Col tempo, Grifone, si rese conto che l’unico modo di conquistare l’amata, consisteva nel cambiamento.

La leggenda di Mata e Grifone - Searoundpress

Rinunciò così, alla vita da malvivente e si convertì al cristianesimo prendendo il nome di Grifo, diventato Grifone per la sua imponenza.

La giovane donna cominciò ad avere stima di lui, e con il tempo ricambiò il suo amore.

Dalla loro unione nacquero numerosi figli, i discendenti di Messina, appunto.

Una meravigliosa leggenda, simbolo di unione di due etnie molto diverse, che ci fa comprendere quanto l’amore possa rendere migliori.