La regina degli scacchi è una miniserie statunitense pubblicata su Netflix il 23 ottobre 2020, ispirata a un romanzo di Walter Tevis.
Il titolo originale, The Queen’s Gambit, ha un doppio significato: si riferisce al gambetto di donna, cioè la mossa di apertura del gioco degli scacchi, una tecnica diventata popolare che prevede lo spostamento del pedone situato davanti alla regina come mossa iniziale.
Il titolo indica anche “la strategia della regina”, per indicare il talento della protagonista nel mondo di questo gioco da tavolo incentrato sulla figura maschile.
Beth Harmon, interpretata dall’attrice Anya Taylor-Joy, è una bambina di 9 anni che vive in orfanotrofio.
Sua madre è morta in un incidente stradale e suo padre, impegnato in un’altra relazione, la abbandona nell’istituto, dove le bambine vengono “drogate” con dei farmaci distribuiti dal governo per tenerle buone.
Qui vede il custode che gioca da solo a scacchi, e una sera l’anziano la invita a fare una partita con lui.
La bambina vince e si rivela un prodigio del gioco.
Passa qualche anno e Beth viene adottata.
Grazie alla nuova madre, inizierà a girare il paese e a vincere tornei.
Ma Beth non ha mai smesso di prendere le “pillole verdi” dell’orfanotrofio con le quali riesce a vedere le figure degli scacchi a testa in giù che si spostano sul soffitto della sua stanza.
La serie è composta da sette episodi della durata di un’ora ciascuno.
Ogni puntata non fa che aumentare la suspence e la curiosità di conoscere cosa accade nell’episodio successivo, e lo sguardo misterioso e tormentato di Beth, che cattura l’attenzione come una calamita, ne è complice.
Il gioco degli scacchi non è solo un gioco da tavolo ma è una vera e propria disciplina che richiede studio, concentrazione, logica, tanta pazienza e una buona dose di strategia ma la sua rappresentazione sullo schermo incurioscisce a tal punto da far venire la voglia di prendere in mano una scacchiera.
Hai mai pensato di restare con il fiato sospeso a guardare una partita di scacchi dopo l’altra? Con questa serie lo scoprirai.
La regina degli scacchi non è ispirato a una storia vera.
Ma c’è una donna, una donna ungherese, che ha parzialmente ispirato la figura di Beth: si tratta di Judit Polgar, la più grande giocatrice di scacchi di sempre. Tevis si è ispirato a lei, una bambina prodigio proprio come la sua protagonista.
La Polgar, classe 1976, è infatti stata la più giovane giocatrice a entrare nella top ten dei migliori scacchisti al mondo. Raggiunse il quinto posto quando aveva solo 12 anni, diventando Gran Maestro quando ne aveva 15 e battendo un record storico.
Nessuno, prima di lei, aveva conquistato il titolo di Gran Maestro alla stessa età. E fu famosa fino a quando, tre anni dopo, un ragazzino esattamente un anno più giovane di lei le soffiò il record, lasciando però intatta la sua reputazione di più grande giocatrice di tutti i tempi.
Walter Tevis le ha reso omaggio, affidando a Beth il prezioso compito di raccontare al mondo come si muove una donna in un mondo di uomini.
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