Rashford, Saka e Sancho, “Tre Leoni” anche fuori dal campo



L’Italia batte l’Inghilterra ai rigori, e i tifosi più “attenti” non si lasciano sfuggire l’occasione di evidenziare che gli errori dal dischetto sono stati commessi da tre giocatori neri: Rashford, Saka e Sancho.

3 ne*ri hanno rovinato il gioco per una nazione intera

I commenti razzisti, che hanno inondato i social netwok, attribuiscono la sconfitta della nazionale inglese al colore della pelle dei tre rigoristi.

Tutti gli inglesi avevano sognato una finale differente:

It’s coming home! Football is coming home!

che letteralmente significa Sta tornando a casa! Il calcio sta tornando a casa!, era diventato a tutti gli effetti il motto degli inglesi in questi Europei con l’augurio che questo sport, della cui invenzione ne vanno fieri, potesse ritornare a casa sua con una vittoria in casa.

Purtroppo anche ai migliori capita di sbagliare. Se lo ricordano bene gli italiani di quella generazione che possono affermare

da quando Baggio non gioca più, non è più domenica.

Il Divin Codino ha portato l’Italia in finale ai Mondiali 1994 negli USA, ma ancora oggi rimane vivo nell’immaginario collettivo quell’ultimo rigore tirato al cielo che ha regalato la vittoria al Brasile.

Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari
Che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall’altruismo e dalla fantasia.

Recitava così uno dei brani più famosi di De Gregori: La leva calcistica della classe ’68.

E, a proposito di altruismo, c’è chi, invece, ricorda tutte le azioni caritatevoli fatte dai tre giocatori insultati. Sancho ha aperto nuovi campi di calcio nelle periferie di Londra, Saka aiuta le comunità locali e Rashford si è impegnato personalmente per costringere il Parlamento britannico a raccogliere 200 milioni di sterline al fine di coprire la fornitura di pasti scolastici gratuiti a tutti i bambini più bisognosi durante la pandemia.

Rashford è l’idolo dei bambini, a tal punto che c’è chi ha preso ad imitarlo nelle sue opere di beneficenza.

Jacob, un ragazzino inglese di 9 anni, ha parteicpato a un’iniziativa per aiutare a raccogliere fondi contro la povertà infantile. Rashford è stato colpito da questo gesto e ha deciso di ricompensare i suoi sforzi, regalandogli una PlayStation 5 accompagnata da una lettera davvero toccante.

Non siamo gentili per essere notati.

Siamo gentili perché è la cosa giusta da fare.

Ci si sente bene ad aiutare gli altri.

Sono stato così orgoglioso di leggere su Twitter tante storie sul lavoro che hai fatto, e di come tutto questo abbia aiutato tante persone nell’ultimo anno.

Per mostrarti il mio apprezzamento, ho voluto assicurarmi che questi gesti gentili potessero essere ricambiati con un regalo.

Non tutto ciò che facciamo sarà ricompensato, ma sappi che sei apprezzato, e ogni volta che guarderai questo regalo ti ricorderai di quanto sia bello prendersi cura degli altri.

Il calciatore dell’Inghilterra sta lavorando con Macmillan Children’s Books (MCB) per promuovere la lettura tra i bambini di ogni estrazione sociale.

Rashford ha detto che da bambino non ha avuto l’opportunità di leggere libri, perché il budget della sua famiglia era appena sufficiente per mettere il cibo in tavola.

Oggi nel Regno Unito ci sono oltre 380.000 bambini che non hanno mai posseduto un libro, bambini che vivono in ambienti difficili e per i quali un momento di evasione sarebbe molto importante.

I libri avranno personaggi diversi per consentire ai bambini di relazionarsi con i personaggi di ogni razza, religione e sesso.

Potrebbe essere un cartone raffigurante 1 persona, libro e il seguente testo "DINOSAUR BOOKCLUB CHOICE POOJAPURI POOJAPURI MARCUS RASHFORD BOOK CLUB MYSISTER @-reaensosvn.o ecret timaharan ATE ofa genius inventor A laugh laugh-out-loud, wacky adventure through time!"
Primo libro: Un dinosauro ha mangiato mia sorella

In segno di riconoscimento per gli sforzi compiuti nei confronti dei suoi connazionali, subito dopo la sconfitta dell’Inghilterra contro l’Italia, un murale raffigurante Rashford è stato sfigurato con scritte razziste che hanno invaso anche i social. L’artista è intervenuto tempestivamente e ha provveduto a riparare quello che ha potuto.

La risposta di Rashford su Twitter dimostra ancora una volta in pieno tutta la sua maturità:

Non so nemmeno da dove cominciare e non so nemmeno come esprimere a parole come mi sento in questo preciso momento.

Ho avuto una stagione difficile, penso che sia stato chiaro per tutti e probabilmente sono arrivato a questa finale con mancanza di fiducia.

Mi sono sempre difeso per un rigore, ma qualcosa non andava.

Nel lungo periodo mi sono risparmiato un po’ di tempo e purtroppo il risultato non è stato quello che volevo.

Mi sentivo come se avessi deluso i miei compagni di squadra.

Mi sentivo come se avessi deluso tutti.

Un rigore era tutto ciò che mi era stato chiesto per contribuire per la squadra.

Posso segnare rigori nel sonno, quindi perché non quello?

Ho continuato a giocare nella mia testa da quando ho colpito la palla e probabilmente non c’è una parola per descrivere come ci si sente.

Finale.

55 anni.

Un rigore.

Storia.

Tutto quello che posso dire è che mi dispiace.

Vorrei che fosse andata diversamente.

Mentre continuo a chiedere scusa, voglio ringraziare i miei compagni di squadra.

Quest’estate è stata una delle migliori esperienze che ho vissuto e tutti voi avete avuto un ruolo in questo.

È stata costruita una confraternita indistruttibile.

Il tuo successo è il mio successo.

I tuoi fallimenti sono i miei.

Sono cresciuto in uno sport in cui mi aspetto di leggere cose scritte su di me.

Che sia il colore della mia pelle, dove sono cresciuto, o, più recentemente, come decido di trascorrere il mio tempo fuori dal campo.

Posso criticare la mia prestazione per tutto il giorno, il mio rigore non era abbastanza buono, sarebbe dovuta entrare ma non mi scuserò mai per chi sono e da dove vengo.

Non ho provato momento più orgoglioso di indossare quei tre leoni sul petto e vedere la mia famiglia acclamarmi in una folla di decine di migliaia di persone.

Ho sognato giorni come questo.

I messaggi che ho ricevuto oggi sono stati positivamente travolgenti e vedere la risposta a Withington mi ha fatto venire le lacrime.

Le comunità che mi hanno sempre abbracciato continuano a sorreggermi.

Sono Marcus Rashford, 23 anni, uomo di colore di Withington e Wythenshawe, South Manchester.

Se non ho altro ho quello.

Per tutti i messaggi gentili, grazie.

Tornerò più forte.

Torneremo più forti.

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