Ricerca americana: “Prevenire il tumore alla prostata facendo sesso 21 volte al mese”



Secondo uno studio statunitense, condotto dai ricercatori dell’università di Harvard e dell’università di Boston, gli uomini che eiaculano 21 volte o più al mese hanno meno probabilità di ammalarsi di cancro alla prostata.

Questa è la scoperta ottenuta dopo aver analizzato 31.925 uomini, diversi tra loro per vari fattori – attività fisica praticata, indice di massa corporea, diabete, fumo, dieta, storia familiare di cancro alla prostata – in un arco temporale di 18 anni che ha consentito di effettuare le dovute valutazioni sul lungo termine.

Nel 1992 è stato somministrato ai partecipanti un questionario in cui indicare la frequenza media mensile delle eiaculazioni, registrate in tre periodi della loro vita:

  • tra i 20 e i 29 anni;
  • tra i 40 e i 40 anni;
  • nei 12 mesi precedenti.

Sulla base di un’analisi incrociata tra queste risposte e i dati ottenuti lungo tutto il periodo di osservazione, i ricercatori sono giunti a sostenere che una regolare attività sessuale, con una frequenza di almeno 21 volte al mese, abbassa del 20% il rischio di ammalarsi di tumore alla prostata.

Ma anche un minor numero di occasioni si è rivelato efficace per scongiurare la diagnosi di questa malattia.

E la motivazione è anche piuttosto semplice.

Le frequenti eiaculazioni espellono le sostanze potenzialmente dannose dalla ghiandola dell’apparato genitale maschile, mentre un’astinenza prolungata ne causa il ristagno con un conseguente aumento del rischio di infezioni.

In aggiunta a questa soluzione scientifica, per avere una prostata sana occorre seguire uno stile di vita altrettanto sano, senza alcol, fumo e cibi grassi saturi. Inoltre, bisogna bere almeno due litri di acqua al giorno e fare un po’ di sano movimento.

Giuseppe Procopio, responsabile della struttura di oncologia medica genitourinaria all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha precisato:

“Correggere le proprie abitudini presenta enormi vantaggi, anche se in un’età matura. Negli anziani il rischio di cancro è quaranta volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e quattro volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Gli stili di vita sani hanno effetti preventivi, e aiutano a rispondere meglio alle terapie e ad abbassare il rischio di recidiva quando si è colpiti dalla malattia.”

La ricerca è stata resa pubblica ed è consultabile sulla rivista di urologia europea.