Finalmente è sabato sera, vai a cena fuori con gli amici. Ti siedi a tavola e ordini in due secondi perché la fame al ristorante, si sa, non è la stessa di quella di casa: i profumi che fasciano il tuo olfatto sono troppo invitanti e la tua pancia reclama! Non riesci neppure a seguire una conversazione con chi ti sta di fronte, perché sei lì che cerchi di scorgere “all’orizzonte” il cameriere, che finalmente dopo mezz’ora si dirige verso il tuo tavolo. Ed ecco l’amara delusione: “Cameriere, io non ho ordinato questo!”
Se ti trovi a Tokyo, in Giappone, potresti essere finito ne “Il ristorante degli ordini sbagliati”, dove tutti i camerieri sono pazienti che soffrono di demenza. Ed è per questo che la portata scelta da un cliente sul menu potrebbe non corrispondere a quello che, invece, viene effettivamente servito. Davanti a un ordine sbagliato, il cliente, che è consapevole del fatto che ciò possa accadere, è invitato a sorridere, comunicare l’errore e scherzare con il cameriere.

È lo stesso titolare, Shiro Oguni, a raccontare qualche scena. C’è una donna anziana, ad esempio, che mostra ai suoi ospiti il loro tavolo e poi si siede con loro, come facesse parte del gruppo. Un altro serve un caffè caldo ma con una cannuccia. Un’altra prova a usare un grande macinapepe, e non tutto il pepe finisce nel piatto. Tutti al tavolo aiutano e festeggiano per un’azione portata a compimento, gridando: ”Ce l’abbiamo fatta!”. Per Oguni “l’importante è l’interazione con le persone che hanno la demenza.”

L’idea di Oguni è nata dopo una sua visita a un centro di anziani affetti da questa malattia:
“Come tutti gli altri, la mia consapevolezza della demenza all’inizio tendeva verso immagini che erano poco più che pregiudizi: si tratta di persone che perdono progressivamente la memoria e che possono ritrovarsi a vagare senza meta. Ma, in realtà, possono cucinare, pulire, fare il bucato, fare shopping e fare altre cose normali. Anche se in maniera non convenzionale e andando, di tanto in tanto, fuori rotta.”
Le persone che soffrono di demenza senile sono spesso emarginate dalla società. In particolare, il Giappone è una delle nazioni in cui il governo è chiamato maggiormente a fronteggiare la registrazione di una crescita sempre più rapida di casi di Alzheimer e demenza.
Il governo ha già preparato un pacchetto di misure per contenere il problema.
Questo ristorante, nel suo piccolo:
“È un luogo che favorisce l’apertura mentale e la libertà”, la libertà di poter sbagliare senza per forza che questo comporti lamentele o diverbi.
“Sono convinto che se il nostro messaggio e le nostre azioni venissero amplificate avremmo forse una società più aperta e tollerante”
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