Cuore mio, senti a me,
ti diranno tante cose su tuo padre,
probabilmente tutte o quasi vere.
Alcune persone, magari amici,
te le diranno con dolcezza,
ti diranno che sono stato un pazzo,
che un tempo facevo cose stupide.
Molte altre persone ti parleranno di me
con la rabbia nel cuore e l’invidia negli occhi.
Ti diranno che ho lasciato il posto fisso
per inseguire un divertimento fatto di alcol e droga,
ti parleranno di me come uno che ha avuto molte ragazze
e che le tradivo,
che non pensavo ad altro se non a me stesso.
Ti parleranno dei miei fallimenti,
di tutte le volte che sono caduto,
che non ce l’ho fatta ed ho mollato.
Ti diranno che se non era per nonno e i soldi che mi ha dato,
a quest’ora sarei in mezzo ad una strada
e molto probabilmente non ti avrei avuto.
Ti diranno che sono stato viziato ogni volta che urlavo e facevo cazzate,
che ho sempre avuto il culo coperto.
Ma vedi, amore di papà,
mentre ti diranno queste cose,
si dimenticheranno di dirti che papà ha sempre vissuto per inseguire i suoi sogni, giusti o sbagliati che siano.
Si dimenticheranno di dire
che le tante ragazze che ho avuto non erano quelle giuste,
si dimenticheranno di dire che anche io sono stato tradito,
ma come è giusto che sia ad una determinata età,
e quando capiterà a te,
perché purtroppo capiterà,
io ti sarò vicino.
Non ti diranno che il lavoro, il posto fisso,
proprio quello che dovrebbe sistemare una persona,
papà l’odiava
e mi avrebbe imprigionato per sempre rendendomi infelice.
E quando parleranno di tutte le volte che ho mollato e non ce l’ho fatta,
si dimenticheranno di dire che ogni volta, però, mi sono rialzato,
e se ho mollato è perché semplicemente cambiavo strada,
perché sono sempre stato alla ricerca della strada che mi conducesse alla felicità.
E questo mi ha portato a perdermi mille volte,
mi ha portato a stare male,
a combattere anche con una malattia silente, la depressione.
Ma sono sempre alla ricerca del me stesso migliore,
ho combattuto e combatto
contro le brutture di una società
che ci vuole schiavi dell’apparire e non dell’essere.
Ho combattuto e combatto
per non perdere gli occhi e lo sguardo che tu hai adesso,
quello di meravigliarti per le piccole cose,
di stupirti davanti alle cose belle del mondo.
Ho combattuto per conservare questo sguardo
per donarlo a te.
Ho cambiato strade e ragazze,
fino ad incontrare tua madre,
la ragazza giusta al momento sbagliato,
la donna che so essere quella della mia vita.
Non una qualsiasi,
quella speciale che mi ha portato a te,
che mi ha dato te, anima mia.
Perché vedi, per uno strano sortilegio,
quando si diventa grandi
ad un certo punto si smette di sognare,
si smette di sperare
e di meravigliarci di un profumo di un fiore,
di una stella cadente
o del rumore del mare
che porta con sé voci di fiabe lontane.
Ho combattuto diventando grande
per proteggere il mio sguardo da bambino,
per poterlo donare a te,
e non ho mai smesso di sognare
per poter insegnare a te
come si sogna senza smettere mai.
Questa è per te,
PAPÀ TI AMA TANTO!

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