Torino: ragazzo italiano nero aiuta una donna svenuta e un passante gli urla di tornare al suo paese

Oggi, scorrendo tra le notizie pubblicate su Facebook da altri utenti, mi imbatto in questa storia condivisa da Lorenzo Tosa, autore del blog “Generazione Antigone”, che comincia così:
Gli insulti continuano, accompagnati da spintoni: “Torna al tuo Paese! Cosa ci venite a fare in Italia?
Rassegnato, Marco se ne va: “Me ne vado, ma non ho fatto nulla di male.
 
Una volta Marco ha chiesto a sua mamma Katia: “Perché mi hai fatto nero? Non potevi farmi bianco?
 
La propaganda mediatica sul “diverso” ha fatto centro anche questa volta: il “diverso” rimarrà sempre un criminale, anche davanti all’evidenza di un gesto di spontanea bontà.
È questo il destino a cui è condannato chi nasce in una pelle diversa, perennemente costretto a dimostrare di non essere una persona cattiva, di essere una persona normale come tutti gli altri.
Anche se provi a salvare la vita di qualcuno, c’è sempre qualcun altro che ci vede del marcio in quello che fai.
 
A quel punto verrebbe da chiedersi se fosse stato meglio per lui passare davanti alla signora e andarsene, per evitare guai con la legge, dati gli ultimi fatti recenti; ma tanto qualcuno lo avrebbe accusato di omissione di soccorso:
 
O alla meglio, se quel passante non fosse intervenuto e la signora avesse ripreso i sensi, il ragazzo sarebbe stato accusato di volersi solo fare pubblicità.
Continuiamo a considerare il diverso come il nemico numero uno, come una minaccia anche laddove non c’è motivo di vederla, e non ci accorgiamo che magari la minaccia è proprio lì dove “il diavolo veste Prada”, da chi meno ce lo aspettiamo.
 
Il ragazzo in questione, come è sottinteso nel post originale, è anche metà italiano da parte di madre. Questo significa che è metà bianco!
Un ragazzo che probabilmente è nato in Italia, è cresciuto in Italia, forse non parla neppure la lingua di suo padre, mangia la pizza e la pasta, ma ci sarà sempre qualcuno che lo vedrà “diverso”.
 
Come dice Bob Marley nel suo brano “War”:
 
Finché la filosofia, che considera una razza superiore ed un’altra inferiore, non sarà definitivamente screditata e abbandonata, dovunque ci sarà guerra.
Leggi gli ultimi aggiornamenti sull’articolo: