Grazie alla scienza, oggi sappiamo molte cose sui dinosauri: che aspetto avevano, cosa mangiavano e cosa ne ha causato l’estinzione.
La scoperta di un nuovo fossile ha portato alla luce anche un’altra curiosità: come questi lucertoloni espletavano i propri bisogni fisiologici, nel senso più ampio del termine.
Il reperto in questione è un Psittacosaurus proveniente dalla Cina, un dinosauro delle dimensioni di un Labrador vissuto più di 100 milioni di anni fa, in cui è ben visibile l’orifizio adibito allo svuotamento vescicale, intestinale… e sessuale.
I paleontologi hanno potuto constatare per la prima volta che, mentre la maggior parte dei mammiferi è dotata di fori separati per le specifiche funzioni corporee, il Psittacosaurus ne ha soltanto uno.
Tecnicamente non è un ano, anche se a volte funzionava come tale. È una cloaca, cioè uno sbocco multifunzionale che prende il nome dal suo omonimo latino (e significa fogna), attraverso il quale l’animale che ne è dotato può defecare, urinare, accoppiarsi e/o estrudere la prole o le uova.
Alcuni uccelli, rettili, anfibi e mammiferi hanno una sola apertura, ma nei dinosauri la cloaca non assomiglia a quella di nessun altro animale vivente.
Lo studio dell’area anatomica ha permesso di analizzare le implicazioni funzionali di questa scoperta.
Jakob Vinther, paleontologo e docente presso la facoltà di scienze della terra dell’Università di Bristol, che lo scorso martedì ha pubblicato la sua ricerca sulla rivista Current Biology, ha detto:
È davvero unico. La maggior parte delle cloache formano una specie di fessura.
Possono presentarsi con una spaccatura verticale, a volte formano una faccina sorridente, altre volte una faccia imbronciata.
Non esiste nessun animale con una simile morfologia.
Nello specifico, questa cloaca presenta una struttura a forma di V con un paio di labbra svasate, che le conferiscono un aspetto di “tende” raccolte sui due lati inferiori.
Le labbra sono altamente pigmentate. L’elevata carica di melanina concentrata nell’estremità posteriore sarebbe stata in contrasto con il ventre color bianco pallido del dinosauro. La funzione era quella di inviare segnali di corteggiamento.
Tuttavia, i ricercatori non sono riusciti a trarre conclusioni definitive sull’interno della cloaca, e cioè se la cloaca dell’animale ospitasse anche un pene o un clitoride.
Il pene dello Psittacosaurus, se esistesse, è sparito da tempo, lasciando pochi indizi sul sesso biologico della creatura o su come avrebbe potuto copulare.
La maggior parte degli uccelli, gli unici parenti viventi dei dinosauri, si accoppiano con “baci cloacali”: non vi è penetrazione da parte del maschio nell’apparato riproduttivo della femmina. Il contatto avviene premendo le due aperture una contro l’altra.
Alcuni paleontologi pensano che i dinosauri possano essersi accoppiati in questo modo.
Vinther, invece, crede che questo dinosauro abbia avuto un pene: l’apertura fossilizzata è più simile a quella di un coccodrillo, che è dotato di genitali:
Da quello che possiamo vedere, questa cloaca non sarebbe stata adatta per i baci cloacali.
Sembra che ci sia stato del sesso penetrativo.
Per i più curiosi, questo fossile è esposto al Museo di Storia Naturale Senckenberg di Francoforte, in Germania.
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